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Il sonno fatale.

 

 

 

Si narra di un vascello che aveva intrapreso un lunghissimo viaggio in mare. Il padre di uno dei giovani naviganti era il guardiano del faro e si aspettava prima o poi il ritorno del figlio.

Una notte si scatenò una furiosa tempesta e proprio allora l'uomo si addormentò.

Al risveglio guardò all'orizzonte e vide una nave che stava affondando tra gli scogli.

Alcuni corpi erano portati dalle onde fino a riva e proprio il primo di questi era quello di suo figlio!

La  negligenza del padre, che lasciò spegnere il faro, fu quella che causò la tragedia.

Anche oggi succedono queste tragedie; molti genitori permettono che si spenga in loro la luce dell'Evangelo. Sonnecchiano invece di vegliare affinché i propri figli possano giungere sani e salvi al porto desiderato.

 

 

 

 

Nuovi media e nuove generazioni

 

Il computer è diventato, in effetti, un altro membro della famiglia d'oggi.

Un'indagine Eurisko-Bnl rileva, infatti, che sono quasi dieci milioni, per lo più giovani, coloro che in Italia si accostano ogni giorno ad Internet: tra questi, il 44% lo usa a scopo didattico ed è prevedibile che, con l'ulteriore diffusione della rete informatica mondiale, il ricorso ad Internet sarà sempre più frequente e precoce. In tale contesto è necessario fare alcune considerazioni che riguardano l'impatto prodotto da questi nuovi media nell'ambito della famiglia.

                                    

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L'educazione multimediale.

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L'educazione e le informazioni rivolte ai più giovani sono realizzate, in maniera sempre crescente, con l'ausilio di prodotti multimediali che stanno gradualmente integrando (ed a volte sostituendo) i media più tradizionali come i libri.

La scuola ed il mondo dell'istruzione ricorrono con sempre più maggiore frequenza all'utilizzo di queste nuove tecnologie le quali risultano essere non soltanto uno strumento didattico, ma ancor più un veicolo in grado di generare un vero e proprio cambiamento nella costruzione del sapere individuale nonché nella struttura della capacità di apprendimento dei bambini.

Il rischio correlato e che si possa promuovere, attraverso la produzione multimediale, una "cultura di seri B" cioè poco attenta ai contenuti, ma anche quello di creare una vera e propria spaccatura sociale tra due classi di persone definibili come "inforicchi" ed "infopoveri": coloro che hanno le informazioni o sono in grado di reperirle attraverso i nuovi mezzi di comunicazione, e coloro che ne sono inevitabilmente esclusi, perché incapaci d'aggiornarsi tecnologicamente per motivi finanziari, familiari e culturali.

 

I videogames.

Nella produzione di materiale multimediale un discorso a parte meritano i videogames (videogiochi) che stanno sostituendo i tradizionali giochi infantili. I nuovi giochi multimediali, però, spesso contengono messaggi di carattere violento e diseducativo, nonché ispirati a personaggi diabolici e malefici con un uso massiccio della rappresentazione di maghi, streghe, demoni e formule magiche. Sono, a dir poco, raccapriccianti alcune pubblicità alcune pubblicità di questi videogiochi che stanno ottenendo un enorme successo di mercato. L'utilizzo della maggior parte di essi si snoda tra ogni sorta di combattimenti con "arti mozzati e teste tagliate; il tutto condito con chiazze di sangue qua e là". Questi giochi sono costruiti con motori grafici tridimensionali capaci di creare atmosfere di terrore e di paura in ogni locazione. I nomi fanno riferimento a vampiri, diavoli, sacrifici satanici…

Il Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa ha espresso la (Raccomandazione N. 97/19) agli stati membri di adottare regolamentazioni e controlli sui media elettronici che propongono una rappresentazione gratuita ed eccessiva della violenza con contenuti lesivi "per lo sviluppo fisico, mentale e morale del pubblico, in modo particolare del pubblico giovane, causando ad esempio, insensibilità nei confronti della sofferenza, sentimenti di insicurezza e sfiducia".

 

I siti web.

Il problema dei contenuti proposti nei nuovi media si avverte in maniera ancora più forte quando si parla di Internet e dei siti di materiale elettronico pubblicati sulla rete. In questo caso il Consiglio dei Ministri d'Europa ed i rappresentanti degli stati membri hanno adottato una risoluzione (GU C 70 del 6.3.97) contro la pubblicazione in Internet d'informazioni di carattere illegale e nocivo a tutela in particolare dei minori e della dignità umana.

In realtà, però, molto viene lasciato alla capacità di autoregolamentarsi degli operatori dei servizi in linea ai quali viene chiesto che nei siti pubblicati "i contenuti legalmente consentiti ma nocivi allo sviluppo fisico, mentale o morale dei minori dovrebbero essere presentati, ogni volta che ciò sia possibile, in modo da fornire agli utenti un minimo di informazione sul carattere potenzialmente pregiudizievole per i minori, adottando dispositivi come una pagina di avvertenza, la classificazione dei documenti e sistemi di verifica dell'età degli utenti"; inoltre vengono sollecitati "i genitori, gli educatori e le altre persone che hanno la responsabilità dei minori, ad avvalersi dell'assistenza dei servizi e dispositivi che supportino l'assistenza parentale come software di filtraggio e opzioni di filtraggio attivate sui software di navigazione".

Sarebbe opportuno, insomma, che i minori non utilizzassero la rete Internet senza l'assistenza di adulti e che siano attivati i sistemi di controllo oggi disponibili sia sui software di navigazione (Microsoft Explorer/Netscape Navigator), sia su quelli di sicurezza più specifici (p.e. Norton Internet Secutity 2001 - Family Edition) che impediscano l'accesso a siti dai contenuti nocivi.

 

Internet: la comunicazione digitale.

Infine l'innovazione sostanziale dovuta ad Internet ha una delle sue maggiori espressioni nelle nuove forme di comunicazione oggi disponibili come la posta elettronica (e-mail), i gruppi di discussione (newsgroup) e le "chiacchiere in linea" (chat-line).

Come tutti i servizi e le informazioni diffuse sulla rete Internet, non esiste un vero e proprio controllo del loro uso e contenuti, e non soltanto per la difficoltà di definire delle norme internazionalmente accettate, ma soprattutto perché la struttura stessa di Internet e la sua continua espansione rendono quasi impossibile la verifica delle informazioni pubblicate e dei servizi gestiti on-line.

Le chat-line invece hanno lo scopo di mettere le persone in comunicazione ma spesso coloro che "chattano" usano la virtualità della rete per presentarsi sotto mentite spoglie cambiando l'età o il sesso dichiarato per raggiungere secondi fini oppure per parlare

liberamente di argomenti scabrosi senza che nessuno possa scoprire la loro vera identità.

Non dobbiamo dimenticare, inoltre, che questo tipo di contatto può divenire per alcuni uno stimolo all'isolamento dal proprio contesto sociale in favore di una comunicazione solo virtuale e mediatica.

 

Come tutti i mezzi di comunicazione che la scienza e la tecnologia hanno messo a disposizione dell'uomo, anche Internet, il computer… devono essere avvicinati con sapienza e moderazione da parte dei credenti; e la cosa ha particolare significato perché l'utilizzo di questi nuovi strumenti informatici si attua, nella maggior parte dei casi, proprio nell'ambito della famiglia.

Una volta i giovani si barricavano nella loro stanza con il volume dello stereo al massimo o davanti alla televisione per seguire il programma preferito, oggi molti di loro vivono il proprio isolamento davanti al computer, in un mondo virtuale d'immagini, comunicazione e musica in "mp3".

Usano il pronome personale parlando con il computer e vivono in un pianeta immaginario; navigano tra i siti sparsi in tutto il mondo come degli esploratori di un universo che nasconde trappole, insidie ma che si può prestare anche per essere un vasto campo di semina della Parola di Dio e per portare l'Evangelo "fino all'estremità della terra".

In questa galassia dell'elettronica dobbiamo riuscire a condurre la piccola navicella della nostra famiglia fino a destinazione: il percorso è pericolosamente segnato dall'orbita impazzita di tante meteore con le quali rischiamo la collisione, ma se chiediamo aiuto a chi ha creato i cieli e la terra saremo capaci di arrivare al porto desiderato.

Per i credenti quindi la parola d'ordine è vigilare su tutto ciò che i nostri figli utilizzano evitando che i loro videogiochi abbiano contenuti violenti e diabolici, non lasciandoli "navigare" senza la nostra presenza ed accertandoci che facciano la massima attenzione nell'utilizzo di servizi come le chat-line e visitino siti dai contenuti moralmente nocivi e discutibili.

Offriamo loro una valida alternativa: parliamo con i nostri figli, comunichiamo e giochiamo con loro senza lasciarli soli in un'odissea nello spazio virtuale dell'elettronica come dei giovani Ulisse del terzo millennio.

 

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Questo articolo può essere letto integralmente nel libro

La Famiglia Cristiana Oggi

Ed. da ADI-Media, Roma 2001

e-mail: adi@adi-media.it

Internet: http://www.assembleedidio.org/

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